Come ormai saprete, i nostri articoli vedono spesso come protagoniste banconote e monete antiche, che ad oggi, possono valere moltissimo, più sono rare, più sono in buono stato e maggiore è il loro valore. I collezionisti sono pronti a pagare migliaia di euro pur di completare o arricchire le proprie collezioni. Nell’articolo di questa mattina andremo a vedere insieme la 10 mila lire di Dante Alighieri. Non è una banconota molto comune, tanto che sul web è difficile trovare delle informazioni a riguardo, noi proveremo a rispondere al vostro questo, quanto può valere la banconota da 10.000 lire di Dante Alighieri? Ovviamente, come nostro solito prima di rispondere a questa domanda, cerchiamo prima i spiegare un pò la storia di questa banconota, e la descriviamo, in modo da poterla riconoscere se l’avete in casa.
La 10.000 lire sulla quale compare Dante Alighieri è la banconota delle Repubbliche Marinare. Questa banconota è composta da decorazioni c he risalgono al Rinascimento. Su questa banconota troviamo un uomo sulla sinistra che sembrerebbe ritrarre Michelangelo, mentre sulla destra vi è un uomo con le sembianze di Galileo. Questi due personaggi importanti, sono contornati da una decorazione di foglie di quercia. L’ovale centrale è interrotto, nella parte superiore del medaglione contenente il contrassegno di Stato, la testa di Medusa. Nella parte inferiore sono simboleggiante le due città regine del mare, Genova e Venezia. Ed è una banconota che è stata stampata nel 1948.
Dante Alighieri è stato un poeta, scrittore, politico italiano, importante linguista, teorico politico e filosofo. È considerato come il padre della lingua italiana, una delle sue opere di maggiore successo è la Divina Commedia, universalmente conosciuta, un a delle opere più famose al mondo. Il “verso” del biglietto è costituito da una composizione ornamentale geometrica a colori sovrapposti che danno un insieme cromatico di colore bruno rossastro.
Nel centro è impressa in rosso carminio la riproduzione di una testa raffigurante il profilo di Dante. Al di sotto di questa c’è la targa recante su tre righe le comminatorie penali: “LA LEGGE PUNISCE I FABBRICATORI E GLI SPACCIATORI DI BIGLIETTI FALSI”.