Sono giorni indubbiamente convulsi vista la creazione del nuovo governo, che promette diverse novità di varia natura anche nei confronti dei provvedimenti economici, come pensioni, cassa integrazione e bonus vari. Tuttavia gran parte delle misure sono state già approvate dal precedente esecutivo dopo l’ultima legge di Bilancio che ha provveduto a rinnovare modificare alcuni bonus.
Ex Bonus Renzi
In ottica di riduzione del cuneo fiscale, ossia il taglio del costo del lavoro, il precedente governo Conte ha infatti già provveduto a modificare quello che per anni è stato soprannominato Bonus Renzi oppure gli 80 euro di Renzi fin dalla sua istituizione nel 2014 proprio sotto il governo dell’ex sindaco di Firenze. A partire dal prossimo 23 febbraio 2021 il suddetto Bonus sarà disponibile in una misura più ampia e per una categoria meno restrittiva di lavoratori. Questa misura sarà erogata in maniera automatica in busta paga dall’INPS per i dipendenti di enti pubblici a tempo determinato, i subordinati, gli apprendisti, i soci lavoratori di cooperative, chi è rimasto disoccupato a seguito dell’emergenza sanitaria.
Anche chi percepisce misure come la NASPI potrà usufruire del Bonus 100 euro che potrà essere anche inferiore a questa somma: il calcolo è infatti basato sul reddito del richiedente:
- 100 euro spetta a chi ha redditi tra 26.600 euro e 28.000 euro;
- 80 euro al mese, a chi ha redditi compresi tra 28.000 e 35.000 euro;
- meno di 80 euro, andrà a chi ha redditi compresi tra 35.000 e 40.000 euro