Il secondo governo Conte e l’attuale governo capitanato da Mario Draghi hanno manifestato l’intenzione di non rinnovare la tanto discussa misura di pensionamento anticipato, nota come Quota 100 sviluppata dal governo Conte I, ed autentico “cavallo di battaglia” della Lega di Matteo Salvini allora parte dell’esecutivo.
Quota 100, così chiamata per la somma dell’età e degli anni di contributi accreditati che deve essere pari a 100, è realtà dal mese di aprile 2019 ed avrà una valenza fino al 31 dicembre 2021.
Cos’è Quota 100?
E’ stato osteggiata a lungo da diverse forze politiche perchè nonostante resti una modalità di pensionamento anticipato, non avvantaggia tutti i contribuenti che vogliono uscire dal mondo del lavoro. Bisogna prima di tutto rispettare dei requisiti, come i 62 anni di età e possedere almeno 38 anni di contributi, e non sostituisce la pensione anticipata.
I requisiti contributivi per gli anni contributivi sono:
- Il richiedente deve comprendere almeno 35 anni di contributi utili per il diritto alla pensione di anzianità (sono esclusi i contributi figurativi per malattia e disoccupazione), se richiesto dalla gestione a carico della quale è liquidata la pensione (l’assicurazione generale obbligatoria Inps, ad esempio, richiede questo requisito).
- è verificato tenendo conto delle regole della gestione previdenziale che liquida il trattamento;
- può essere raggiunto anche attraverso il cumulo gratuito dei versamenti accreditati presso le gestioni amministrate dall’Inps; per gli iscritti all’ex Enpals (gestione spettacolo e sport), è possibile cumulare i versamenti accreditati presso la gestione con i contributi accreditati presso l’Inps, secondo le disposizioni vigenti.
- può essere raggiunto anche considerando i contributi accreditati per lavoro all’estero, presso un paese UE o convenzionato con l’Italia in materia di sicurezza sociale.
Bisogna tenere in considerazione le cosiddette finestre mobili che variano a seconda della tipologia del lavoratore, pubblico o privato. Per i primi l’inizio della pensione decorre a partire dal 6° mese successivo a quello in cui vengono maturati i requisiti previsti, mentre 3 mesi per il settore privato.