Il concetto di moneta unica ha iniziato a prendere forma durante i trattati di Maastricht del 1992, che hanno portato in pochi anni quello che sarà poi l’Euro, adottato in via ufficiale dalle nazioni a partire dal 2002, Italia compresa.
L’euro ha preso il posto delle valute precedenti in maniera relativamente graduale, che hanno scelto di far “convivere” la nuova moneta con quella che sarebbe poi stata dichiarata fuori corso alcuni mesi dopo, così da favorire l’adattamento, che ha comunque richiesto qualche anno.
20 centesimi di euro
La moneta da 20 centesimi di euro fa parte dei tagli “minori” della nuova valuta, riconoscibile perchè leggermente più grande rispetto a quella da 10 ma anche per il bordo definito “fiore spagnolo”, ossia costituito da 7 piccole rientranze che sono percepibili anche al tatto. Come tutte le monete che fanno parte dell’euro, riportano una raffigurazione differente a seconda del paese.
Sui 20 centesimi italiani è presente su uno dei lati una scultura di Umberto Boccioni del 1913, Forme uniche della continuità nello spazio. Tutte le monete da 20 centesimi sono realizzate nella lega di ottone conosciuta come oro nordico.
Ecco quale cercare
Gli esemplari più rari e quindi più ricercati sono realizzati dalle piccole nazioni come Citta del Vaticano e Principato di Monaco, che, nonostante non facciano parte dell’Unione Europea, hanno avuto il benestare per la creazione di emissioni specifiche.
Un esempio è dato dai 20 centesimi realizzati da Città del Vaticano, sopratutto quelli che fanno parte della prima serie, che recano il profilo di Papa Giovanni Paolo II. Un esemplare in condizioni perfette del 2002, piuttosto raro, vale fino a 40 euro.
Interessanti anche le emissioni monegasche, stavolta le più rare sono quelle del 2017, realizzate in relativamente pochi esemplari. Queste fanno parte della seconda serie, a partire dal 2006.
Una moneta da 20 centesimi del principato di Monaco come quella qui sotto può valere fino a 45 euro.