Oggi siamo quasi completamente abituati ad utilizzare l’euro, anche se la valuta comunitaria ha dovuto scontrarsi con un profondo scetticismo e vero e proprio ostracismo sorprattutto per motivazioni di abitudin ma anche legate a decisioni politiche e sociali. Se per i più giovani è l’euro l’unica moneta utilizzata, per i più grandicelli il ricordo si lega anche alla lira ed alle numerose tipologie di valuta che nel corso di circa due secoli di storia hanno contraddistinto la quotidianità di svariate generazioni di italiani. La moneta con il dio Vulcano, una delle divinità del pantheon romano, costituisce ancora oggi l’emissione da 50 lire.
Hai la moneta con il dio Vulcano? Assurdo, ecco il valore!
La 50 lire ha avuto una diffusione capillare fin dalla prima parte della “carriera”. Fa parte delle svariate emissioni monetarie completamente “azzerate” dopo la proclamazione della Repubblica e quindi di fatto riproposte sotto un nuovo aspetto a partire dal dopoguerra. La 50 lire Vulcano è stata coniata dal 1954 al 1989, anche se è stata largamente utilizzata fino alla dismissione della lira, avvenuta nel 2002.
Coniata in acmontial, una lega d’alluminio molto diffusa in tutto il 20° secolo, presenta una raffigurazione del dio Vulcano mentre è intento a battere con un martello l’incudine, ritratto di spalle, in quanto la divinità in questione era la protettrice del lavoro e dei mestieri. L’altro lato della moneta presenta il volto di una donna di profilo.
E’ una emissione molto interessante ed importante, e benchè ancora diffusa presso i collezionisti, alcuni esemplari sono molto più rari di altri, come le 50 lire del 1958 coniate in poco più di 800 mila unità.
Un esemplare ben conservato vale 150 euro ma uno in condizioni Fior di Conio può valere anche diverse centinaia di euro. Sensibilmente meno rare quelle del 1959, 1960 e 1961 ma che se in Fior di Conio, vale a dire la migliore conservazione possibile, possono comunque far guadagnare cifre non lontane dai 600 euro.