Un credito d’imposta rappresenta un credito che un’azienda detiene nei confronti dello Stato o di altri enti pubblici, e può essere utilizzato in vari modi. Specificamente, un credito d’imposta può essere impiegato per compensare altri debiti tributari verso l’Erario, sia della stessa natura che di natura diversa. In alternativa, quando sussistono i presupposti, può essere richiesto a rimborso tramite la dichiarazione dei redditi.
I crediti d’imposta, indicati nelle dichiarazioni fiscali, permettono alle aziende di compensare debiti tributari nei confronti di diversi enti creditori, quali lo Stato, INAIL, INPS, enti locali ed ENPALS. La compensazione può avvenire in due modi:
Orizzontale: utilizzo di un credito per compensare un debito relativo a imposte di diversa natura (ad esempio, compensare un credito IVA con un debito IRES).
Verticale: utilizzo di un credito per compensare un debito della stessa imposta (ad esempio, IVA con IVA).
È chiaro che il credito d’imposta è uno strumento prezioso per le imprese, in quanto consente di ridurre l’ammontare dei debiti e delle imposte dovute al Fisco, ottenendo così un notevole risparmio.
Il credito IVA e come utilizzarlo
Tra i vari crediti d’imposta, il credito IVA è probabilmente il più significativo, sia quantitativamente (è il credito che emerge più frequentemente dalle dichiarazioni) sia qualitativamente, poiché la compensazione può avvenire non solo annualmente con la dichiarazione, ma anche trimestralmente se l’azienda adotta questa modalità di versamento dell’IVA.
Il credito IVA accumulato durante l’anno o il trimestre (IVA TR) può essere utilizzato in compensazione orizzontale con altri tributi, fino a un massimo di 5.000 euro, salvo le seguenti eccezioni il cui limite è innalzato fino a 50.000 euro:
– punteggio ISA pari almeno a 8 per il periodo d’imposta 2022;
– media semplice ISA per il 2021 – 2022 almeno pari a 8,5.
Resta fermo il fatto che per compensare importi superiori ad €.5.000 è necessario attendere il decimo giorno successivo alla presentazione della dichiarazione IVA che dovrà, inoltre, riportare al suo interno il visto di conformità IVA da parte di un professionista abilitato. Per utilizzare il credito IVA in compensazione orizzontale, il contribuente deve adoperare il modello F24 esclusivamente tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate (Entratel o Fisconline) attraverso un intermediario, poiché non è più consentito l’uso dell’F24 tramite banca.
Strategie di utilizzo del credito d’imposta
Sebbene il meccanismo di compensazione non sia particolarmente complesso, utilizzare al meglio il credito disponibile richiede una pianificazione attenta. Compensare immediatamente i crediti maturati non è sempre la scelta più vantaggiosa, dato che il credito può essere utilizzato fino a quasi due anni dalla sua maturazione. Prima di sfruttare il credito d’imposta accumulato, specialmente per somme rilevanti, è consigliabile effettuare una proiezione del carico fiscale in base all’andamento economico dell’azienda. Questo consente di individuare il momento ottimale per la compensazione, possibilmente con l’aiuto di un professionista o di una società di consulenza fiscale specializzata.
È anche possibile cedere il credito d’imposta maturato. Sebbene questa procedura sia più complessa rispetto alla compensazione, permette al titolare del credito di ottenere liquidità immediata. Tuttavia, è importante considerare che il cessionario, ovvero colui che acquista il credito, pagherà una somma inferiore al valore del credito stesso, rendendo questa opzione interessante per chi non ha la possibilità di compensare il credito d’imposta maturato. In caso contrario, l’operazione potrebbe non risultare economicamente conveniente.