Il sistema economico mondiale attraversa un processo di aggiornamento costante che è iniziato già da qualche decennio, che sta coinvolgendo la struttura stessa delle valute: la tendenza è infatti quella di abbandonare gradualmente il contante, ossia il denaro liquido che viene considerato da molto tempo poco pratico, di difficile tassazione e meno sicuro rispetto alle oramai diffuse forme di moneta elettronica.
Addio alle banconote?
E’ un processo che ha avuto inizio almeno a partire dagli anni 80, anche in Italia: le prime forme di circuito Bancomat hanno iniziato a diffondersi nella prima metà della decade, ed ancora oggi questo rappresenta una delle forme di pagamento più utilizzate in assoluto, anche se la “concorrenza” costituita da carte di debito (come le Postepay) ha da diversi anni conquistato la “palma” di maggiore “concorrente” del Bancomat.
Anche nel campo dei bonifici è in corso un’opera di rinnovamento, visto che questi sono considerati molto affidabili e tracciabili, al punto che oggi ne esistono diverse varietà, dal bonifico SEPA a quello istantaneo. Siamo di fronte ad un addio alle banconote, seppur graduale?
Ecco quando non saranno più valide
La risposta è si, ma è ancora presto per considerare un sistema economico senza “denaro liquido”.
I cambiamenti relativi alla carta moneta sono già in atto, sopratutto per preservare alti livelli di sicurezza per rendere la vita difficile ai contraffattori ma anche per limitare l’uso di “tagli” particolarmente elevati come le banconote da 500 euro che non sono più prodotte dal 2019. Da alcuni anni il numero di esemplari di banconote in Europa cala progressivamente di diversi punti percentuali, e l’intenzione per il futuro è proseguire su questa strada: nel 2024 infatti l’UE dovrebbe sostituire cambiare sensibilmente l’aspetto delle banconote sempre per motivazioni legate alla lotta alla contraffazione, ma per un completo “stop” del denaro circolante bisognerà aspettare almeno un altra quindicina di anni.