Vuoi vendere l’oro? Se hai risposto in maniera affermativa a questa domanda, ti trovi in una situazione comune a tantissime persone. Soprattutto in questo periodo di crisi, infatti, capita di trovarsi davanti alla necessità di vendere i propri gioielli o dei ricordi di famiglia. Nel momento in cui ci si approccia a questa decisione, bisogna farsi trovare pronti a tutelarsi da diverse truffe.
Quali sono? Nelle prossime righe di questo articolo, ne parleremo in maniera più approfondita.
Vendere l’oro evitando truffe: ecco come muoversi
Il mondo dei compro oro negli ultimi anni è cambiato tantissimo anche e soprattutto sulla scia della crescita esponenziale che ha interessato il business e che ha portato il legislatore a guardarlo con un occhio più attento.
Nonostante le numerose regole, come in tutte le attività è possibile incappare in chi non le segue. Per questo, tra i consigli che spesso vengono dati a chi ha intenzione di vendere il proprio oro rientra il fatto di pesarlo a casa, così da prevenire il rischio che può derivare dall’avere a che fare con un esercente che non tara bene la bilancia.
Un’altra raccomandazione utile per evitare di incappare in truffe quando si decide di vendere il proprio oro prevede il fatto di informarsi preventivamente sulla quotazione dell’oro sulla Borsa di Londra.
Si potrebbe andare avanti ancora molto a parlare dei consigli per prevenire truffe quando ci si approccia al mondo della vendita dell’oro. Tra le raccomandazioni in questione troviamo il fatto di rivolgersi unicamente a esercizi iscritti all’OAM (Organismo Agenti e Mediatori).
Da sottolineare è il fatto che, dal 2018, l’iscrizione al registro degli operatori compro oro è obbligatoria. Per questo, chiunque non l’abbia finalizzatasi muove fuori dai confini della legge e non andrebbe quindi considerato per la vendita dei propri preziosi.
Concludiamo rammentando l’importanza di rivolgersi solo a esercizi che abbiano la bilancia digitale e a vista e facendo presente di non accettare pagamenti superiori ai 500 euro liquidati in contanti. Oltre quella cifra, infatti, chi esercita l’attività di compro oro è tenuto a erogare la somma attraverso un assegno.